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ONELIFE #34 – Italian

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Land Rover steht für höchste Allradkompetenz, umfassenden Komfort und anspruchsvolle Technik. Diesem Geländewagen ist kein Weg zu weit und keine Aufgabe zu schwer – getreu dem Slogan „Above and Beyond“. ONELIFE vermittelt Land Rover-Kunden genau dieses Gefühl von Abenteuer und Freiheit.

UN RETAGGIO DURO A

UN RETAGGIO DURO A MORIRE “I COLLEZIONISTI AMANO LE AUTOMOBILI CHE HANNO FATTO DA PUNTO DI RIFERIMENTO O CHE HANNO SEGNATO UNA SVOLTA, E LA RANGE ROVER ORIGINALE HA FATTO ENTRAMBE LE COSE” molto probabile che la concorrenza sia agguerrita. La prima Range Rover pre-produzione è stata venduta ad un’asta tre anni fa per 132.000 sterline. Oggi, ne vale molte di più. Un’opzione meno complicata è acquistare una Range Rover a due porte degli anni Settanta direttamente dal produttore. Non occorre la macchina del tempo, e non parliamo di vecchi esemplari invenduti tenuti nascosti nel retrobottega della fabbrica: come parte del progetto di Land Rover Classic di portare a nuova vita questi veicoli storici, gli ingegneri Land Rover possono restaurare le vetture proprio dove tutto ha avuto inizio in quegli anni, a Solihull, in Inghilterra, per riportarle al loro stato originale. Nella divisione Classic di Land Rover sono già state ripristinate più di 60 “Reborn” Serie I, e ciascuna è stata riportata a una condizione di “come nuova” dalla stessa società che un tempo la realizzò, nella stessa città e utilizzando i disegni originali (vedi il numero 33 della rivista Onelife, pagg. 62-67, “Trasformazione estrema”). Ora il programma Reborn si sta estendendo ai primi modelli Range Rover a due porte. Il primo veicolo ad essere restaurato, un modello del 1978 proveniente dal Regno Unito con verniciatura “Bahama Gold”, è stato completato e svelato a Retromobile, l’esposizione di Parigi dedicata alle auto classiche. La sua ricostruzione ha compreso la rimessa in produzione di una serie di parti e di pannelli secondo gli standard aziendali. Alcuni non sono stati disponibili per anni, ma la comprensione dell’importanza di questi veicoli ha riportato alla realizzazione di componenti per i fini di restauro. Mike Bishop è l’ingegnere responsabile di questo progetto. Ha guidato la sua prima Land Rover sul terreno agricolo australiano di famiglia da 2.500 acri quando aveva 14 anni, e da allora ne è ossessionato. È un appassionato, un collezionista e ora uno dei migliori restauratori di Solihull. Capisce bene i suoi clienti perché, se non stesse lavorando in prima persona al progetto, sarebbe uno di loro. “I nostri clienti sono molto attaccati a questo luogo, e apprezzano davvero che la loro auto ritorni ad essere come nuova proprio nello stabilimento dove venne inizialmente realizzata”, dice. “Stiamo continuando il lavoro iniziato da Spen King e dagli altri leggendari ingegneri che realizzarono i primi veicoli. C’è un livello di autenticità che deriva dal fatto di restaurare le Range Rover qui, usando i disegni e le schede tecniche originali. Alcuni di noi costruirono perfino le prime Classic quando uscirono sul mercato”. Mike non vuole parlare di cifre, ma ci rivela che la richiesta delle Reborn Serie I è superiore alle aspettative. Sa che sarà sommerso dalle possibilità, ma ora, con la continuazione del programma, dovrà girare per il mondo alla ricerca di Range Rover adatte alla “rinascita”. I veicoli antecedenti che restaurerà avevano avuto un immediato successo e rappresentano un classico del design automobilistico. Ma non tutto era perfetto. Erano auto “lussuose” per via delle loro prestazioni, della tenuta di strada e della ricercatezza meccanica, e nessuno di questi elementi andava a svantaggio della loro agilità fuori strada. Ma i lori abitacoli erano spartani: le prime Range Rover, ad esempio, avevano i sedili in plastica perché il produttore era convinto che sarebbero state usate dagli agricoltori per trasportare bestiame, e dovevano essere di facile pulizia. Forse alcuni lo fecero, ma molte di loro finirono in città, o nelle corsie delle autostrade, oppure ancora parcheggiate fuori da grandi case della campagna inglese. Ironicamente, quelle con gli interni in plastica sono ora le più ricercate dai collezionisti e le più difficili da restaurare per Mike. In fin dei conti, si tratta di questo: la storia della Range Rover dalla prima Velar all’ultima versione si articola intorno all’aggiunta di lusso e raffinatezza, senza diluire il DNA del suo design o diminuirne le incredibili potenzialità. Quei primi interni in plastica si sono poi evoluti in abitacoli che fanno da punto di riferimento per tutte le automobili di lusso oggi, e non soltanto per i migliori SUV. Le Range Rover attuali vantano una potenza esponenziale rispetto a quella del motore originale V8 da 3,5 litri, e abilità all-terrain potenziate da tecnologie semplicemente inimmaginabili nel 1970. “La Range Rover originale dev’essere sembrata una navicella spaziale quando arrivò sul mercato”, dice Mike. “Immaginatela parcheggiata accanto a un Maggiolino, o a qualsiasi altra cosa costruita nel 1970. La nuova Range Rover Velar avrà lo stesso impatto. Con il suo incredibile design, credo che il legame con il programma Range Rover sia calzante”. 54

Le prime Velar sono state costruite in segreto e testate su strada in varie zone del mondo. Sebbene siano incredibilmente rare, alcune circolano ancora in giro per il pianeta, come la Velar qui sotto, parcheggiata a fianco di una sua “sorella”, una Range Rover SVAutobiography, al mercato di Jemaa el-Fna a Marrakech, in Marocco 55