Aufrufe
vor 6 Jahren

Jaguar Magazine DESIGN – Italian

  • Text
  • Jaguar
  • Speciale
  • Anni
  • Trazione
  • Vetture
  • Motori
  • Guida
  • Fatto
  • Modello
  • Formula
Im Mittelpunkt der Jaguar Magazine Ausgabe 01-2016 steht DESIGN: Das Themenspektrum reicht von einem formvollendeten Jaguar über innovative Architektur bis hin zu kunstvollen Produkten, die von der Natur inspiriert wurden.

G ENTE Un eroe unico nel

G ENTE Un eroe unico nel suo genere CI VUOLE FIDUCIA IN SÉ STESSI PER COSTRUIRE IN PERIODI DI CRISI DI FRONTE ALLA PEGGIOR RECESSIONE DI UN’INTERA GENERAZIONE, È INVECE CIÒ CHE HA FATTO RATAN TATA ACQUISTANDO, E SENZA DUBBIO SALVANDO, JAGUAR LAND ROVER TESTI: Gavin Green / IMMAGINI: Peter Hapak Il nome Tata è il marchio che spicca su più di un prodotto su due in India, dai mezzi pesanti alle utilitarie, dall’acqua minerale ai telefoni cellulari. La conglomerata abbraccia numerosi settori dell’economia indiana: prodotti chimici e costruzioni, industria mineraria e mezzi di informazione, refrigerazione ed energie rinnovabili, farmaci e difesa, alberghi e salute, telecomunicazione e IT. Nel Regno Unito, il contributo del gruppo Tata alla prosperità del paese a livello industriale è decisivo ma non così appariscente, tant’è che il nome non compare su alcun veicolo Jaguar o Land Rover. Tuttavia, è stato proprio Ratan Tata, oggi presidente onorario del gruppo Tata, che più di chiunque altro ha guidato Jaguar Land Rover (JLR), il maggiore datore di lavoro e investitore del Regno Unito nonché maggior produttore di autovetture del paese, ai suoi più recenti e ragguardevoli successi. Alcuni anni fa, in un’intervista per la rivista Auto Express, Ralf Speth, amministratore delegato di JLR, affermò che “senza Ratan Tata, Jaguar Land Rover non esisterebbe più”. Un uomo il cui nome in India è onnipresente ma che schiva le luci della ribalta e vive senza grandi sfarzi a Colaba, nella parte meridionale di Mumbai. La sua passione per le autovetture iniziò precocemente. “Venni a contatto con una Jaguar per la prima volta quando andavo ancora a scuola. Mio padre possedeva una XK120. Allora, non eravamo in grado di apprezzarne il valore, per noi era semplicimente una roadster a due posti che nostro padre utilizzava per non sentire il passare del tempo. Lo accompagnavo spesso nei suoi viaggi. Quando iniziai l’università, cercai di comprare un modello simile da un mio compagno. Feci un giro di prova ma, alla fine, non potei permettermela”. È stata proprio la passione per le macchine e la sua perspicacia ad identificare ottime opportunità di business che nel 2008 lo hanno spinto a comprare Jaguar Land Rover, all’epoca dalla Ford. Lui stesso ammette che è stato un po’ un gioco d’azzardo e con una certa schiettezza afferma che ci sono stati momenti in cui “non era molto sicuro” di poter ribaltare le sorti di questi due rinomati marchi. Poco dopo l’acquisto di JLR per 2,3 miliardi di dollari, Lehman Brothers dichiarò il fallimento e si assistette alla peggiore recessione dei nostri tempi. Il momento non poteva essere peggiore per la conglomerata. “Certamente ci sono stati momenti in cui ci siamo chiesti cosa avessimo fatto, ma ero convinto di dover seguire il mio istinto. Sentivo che la recessione non sarebbe durata a lungo ed ero certo che le vendite sarebbero nuovamente riprese. Avevamo bisogno di più prodotti, novità straordinarie, solo così l’azienda avrebbe avuto l’opportunità di riprendersi e per questo motivo abbiamo investito”. Mentre la concorrenza tagliava i fondi per i nuovi modelli, Tata effettuò notevoli investimenti. Tramite finanziamenti prestati prevalentemente da banche indiane, JLR iniziò a sviluppare una serie di nuovi veicoli che ottennero un enorme successo a livello mondiale, tra cui l’ultima Range Rover con scocca in alluminio e la Range Rover Sport, la Jaguar F-TYPE e XE e la Range Rover Evoque, che è divenuta il modello venduto più rapidamente nella storia aziendale. “Durante la fase di recessione, incontrai i collaboratori diverse volte e dissi: “Lavoriamo insieme per ricostruire le glorie di questi due marchi!”. Tutto ciò che è successo da quel momento in poi fu il diretto risultato dello spirito dei collaboratori e del management di Jaguar Land Rover”. L’audacia di Tata ha messo a segno un colpo da maestro. Mentre il mondo si stava riprendendo lentamente dalla recessione, JLR era pronta a sfornare nuovi modelli. Negli ultimi sei anni il fatturato è triplicato, mentre le vendite e i collaboratori sono raddoppiati. Da poco JLR è diventata una delle case automobilistiche di fascia alta con il maggior tasso di crescita a livello “CIÒ CHE SUCCESSE DA QUEL MOMENTO IN POI, FU IL RISULTATO DELLO SPIRITO DEI COLLABORATORI” mondiale. L’anno scorso è stato aperto un nuovo stabilimento in Cina e per andare incontro alla domanda mondiale, JLR aprirà a breve fabbriche in Brasile e nella Repubblica slovacca, che andranno ad integrare quattro stabilimenti nel Regno Unito tra cui una fabbrica di motori a Wolverhampton. “È stata un’esperienza estremamente appagante e vado molto fiero di ciò che è successo. Nutro una profonda ammirazione per ciò che Ralf [Speth] e il suo team sono riusciti a realizzare. Ho avuto fiducia ed effettuato investimenti al momento giusto, ma l’ho fatto con 56 j SPECIALE DESIGN

“SONO MOLTO FORTUNATO POICHÉ CREDO DI POTER FARE LA DIFFERENZA” molta titubanza perché qui [in India] bisognava ragionare su larga scala”. Ratan Tata sta lavorando attualmente all’interno di fondazioni di beneficienza ed è impegnato in diversi progetti a sfondo sociale, per lo più per Tata Trusts. “In questo momento il mio impegno è rivolto alla lotta alla denutrizione nelle donne e nei bambini; spero che tra 10 o 15 anni la prossima generazione di indiani sia più forte, dal punto di vista psichico e fisico”. Tata è un gruppo aziendale estremamente atipico; il 66% delle sue azioni infatti sono controllate da fondazioni caritatevoli. Gran parte dei profitti viene devoluta ad associazioni umanitarie e progetti rivolti alla riduzione della povertà, attivi nei settori della medicina, dell’educazione, dell’arte e della cultura. “I miei antenati hanno compiuto un gesto di larghe vedute. I fondatori hanno lasciato in eredità la loro azienda alle organizzazioni di beneficienza con l’intento di riconsegnare i profitti alla gente”. Ratan Tata è anche un convinto sostenitore della lotta contro il surriscaldamento globale. In concomitanza con l’ultima Conferenza sul clima tenutasi a dicembre a Parigi, si è unito ad altri pezzi grossi dell’industria e della tecnologia come Bill Gates, Mark Zuckerberg, Richard Branson e Jack Ma, per lanciare la “Breakthrough Energy Coalition”, un gruppo che si pone l’obiettivo primario di accelerare il più possibile i progressi nell’energia pulita. A questo proposito Tata afferma: “Sono lieto di avere contribuito a far crescere il gruppo in un ambiente [imprenditoriale] che talvolta mal si concilia con i valori etici. Siamo riusciti a preservare quei valori. Con il passare degli anni, sono diventato più attento al divario tra ricchi e poveri in termini di benessere e prosperità. Sotto sotto, c’è un bisogno impellente di cambiare le cose. Sono molto fortunato poiché credo di poter fare la differenza”. SPECIALE DESIGN j 57