davvero darci un taglio. Ma non voglio essere frainteso. Ho un carattere allegro, penso sempre in modo positivo. Amo il ciclismo. E ci sono sempre tanti alti e bassi. Io guardo sempre in avanti. Quello che è stato e non si può cambiare. Per questo non mi interessa più di tanto. Il futuro si può creare anche se tutti ti dicono “Non ce la farai mai e poi mai”. Se sono convinto di qualcosa ci metto l’anima e se necessario vado avanti anche da solo. Lo stesso vale anche per te, vero Willi? Willi: Sì, da questo punto di vista siamo sicuramente molto simili. Anch’io ho avuto bisogno di una volontà di ferro per affermare un’idea che contrastava le prognosi del mio ambiente e ho avuto successo. Quando ho creato la prima BORA Professional non ci credeva nessuno. Né le banche, né il mercato e neanche la comunità commerciale. Sono stato quasi costretto a cominciare senza alcun aiuto e senza importanti sostenitori. Un rischio enorme. Ma oggi posso dire che è stata un’esperienza incredibilmente appagante. Se si è davvero convinti di qualcosa e se si crede profondamente ai propri obiettivi con un po’ di fortuna ce la si fa anche da soli. Willi, spesso ti chiedono cosa accomuna BORA al ciclismo. Willi: Abbiamo fatto diventare BORA un marchio importante sul mercato cucina. Lo stesso facciamo ora con BORA – hansgrohe nel ciclismo. Però noi non ci definiamo soltanto sulla base delle nostre prestazioni aziendali o sportive. Sopra: i due appassionati sportivi sono accomunati anche dalla loro passione per le prestazioni ad altissimo livello. 72 RIVISTA BORA
INTERVISTA VIVERE “La mia idea di base è molto semplice: devi divertirti con quello che fai.” PETER SAGAN Ma anche attraverso il nostro rapporto con clienti, collaboratori e partner commerciali. E poi anche con la squadra BORA – hansgrohe, con i suoi partner e tifosi nel mondo del ciclismo. In entrambi i casi sono motivato dal piacere che danno le performance eccellenti. Molto importante per questo è la ‘mindfullness’, anche se questo termine non mi piace molto. Ma bisogna agire con consapevolezza quando si tratta di trovare una controparte alle prestazioni a favore della propria salute, di rigenerazione e relax. Ed è questo che provo a trasmettere ai miei collaboratori. Peter: Willi ed io siamo sulla stessa lunghezza d’onda, abbiamo lo stesso spirito. E questo si riflette sull’intera squadra. Sia quella del ciclismo che quella aziendale. Ad esempio, realizzare il mio libro di cucina 10|10 per BORA è stato davvero divertente. Ho potuto fare un sacco di cose stravaganti davanti alla telecamera e ho anche potuto giochicchiare con i nuovi aspiratori BORA. Cosa che è stata molto facile anche per me cuoco davvero amatoriale. A questo si aggiunge anche il tema “alimentazione sana” per noi è di grande importanza. Anche questo accomuna. Siete soddisfatti delle prestazioni sportive della squadra nella stagione passata? Willi: Certamente. In definitiva siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti: la fenomenale vittoria di Peter alla Parigi-Roubaix, la maglia verde al Tour de France, una maglia gialla. Ottimo! Peter: Per me il momento più bello è stato naturalmente il mio risultato alla Parigi-Roubaix. Vincere una gara così prestigiosa, la gara di una giornata più importante del mondo, è stata una pietra miliare anche per tutta la squadra. Tutti e due siete noti per essere persone con i piedi ben piantati per terra. Willi: Io sono cresciuto nelle idilliache Alpi bavaresi. Questo lascia il segno. Non ci si monta la testa se si vive così a stretto contatto con la natura. Le montagne qui ti insegnano ad avere un profondo rispetto. E inoltre ho anche delle responsabilità, e quindi i voli di fantasia non fanno proprio per me. Annebbierebbero fortemente la vista. Peter vive in modo simile. Anche per questo siamo felici di continuare ad avere il tre volte campione del mondo nella nostra squadra per altri tre anni. La nostra collaborazione potrebbe davvero essere definita un connubio perfetto. Peter, si dice che tu sia sempre pronto a scherzare e sia una superstar senza i capricci da divo. Peter: Sono gli altri a doverlo giudicare. Però è vero che rispetto, gratitudine e gentilezza sono importanti per me. Nei confronti di amici, tifosi e colleghi. Perché queste persone condividono la mia passione, mi motivano, sono come il mio “distributore di servizio”. Sono uno di loro nel mondo del ciclismo. Mi piace il brivido, ma ho anche bisogno di divertirmi. Altrimenti non si può fare, perché bisogna amare ciò che si fa! Willi, Peter: grazie mille. Attendiamo con fiducia le prossime sorprese che vorrete regalarci. RIVISTA BORA 73
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