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BORA Magazin – Italienisch

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Nach dem erfolgreichen Relaunch im Frühjahr 2017, erscheint die Herbst / Winter-Ausgabe des BORA Magazins nun sogar in insgesamt elf Sprachen. Ein Mix aus Produktinformationen und Geschichten hinter der Marke bietet dem Leser einen spannenden Einblick in die Welt von BORA.

VIVERE CICLISMO «Peter

VIVERE CICLISMO «Peter non è una primadonna, non si atteggia mai a star». RALPH DENK Team manager BORA hansgrohe Felici a Parigi: la squadra festeggia sugli Champs-Élysées. Già a questo punto della stagione era lecita la conclusione: tante cose sono state fatte bene e funzionano! Questa impressione è stata confermata a giugno anche dal 23enne Gregor Mühlberger che al Giro di Colonia poco prima della conclusione ha attaccato, ottenendo la sua prima vittoria da professionista. Giugno è stato senza dubbio un ottimo mese per BORA hansgrohe: il team ha conseguito cinque vittorie di tappa al Tour de Suisse e al Giro di Slovenia nel quale Rafal Maijka ha vinto anche la classifica finale. Poco prima della partenza del Tour de France, Marcus Burghardt ha conquistato la maglia di campione nazionale per il team. Nel campionato tedesco, il 25 giugno a Chemnitz, il ciclista sassone ha vinto dopo una corsa molto movimentata davanti al compagno di squadra Emanuel Buchmann. Anche in Austria e in Slovacchia nei campionati nazionali non sono mancati i successi, Tutto secondo i piani: il capitano Peter Sagan felice a Longwy per la vittoria alla 3a tappa del Tour. Esultanza al Vélodrome: Maciej Bodnar vince al penultimo giorno del Tour la cronometro a Marsiglia. 62 RIVISTA BORA

CICLISMO VIVERE Il tricolore a Parigi: i colori francesi nel cielo sopra l’Arco di Trionfo. Gregor Mühlberger e per l’ennesima volta il fratello maggiore di Peter, Juraj Sagan, anche nella prossima stagione saranno in pista con la maglia di campioni nazionali. Il 104° Tour de France è iniziato in modo molto promettente per il team dell’Alta Baviera. Peter Sagan ha conquistato la vittoria di tappa sulla terza frazione e anche il resto della squadra ha fatto un’ottima figura. Ma dopo la positiva partenza, è sembrato che la corsa del team si fosse fermata. Il direttore sportivo, Enrico Poitschke, dopo l‘incidente di Rafal Majka alla nona tappa, ha così commentato: “Abbiamo vinto una tappa con Peter, ma di sicuro la fortuna non ci assiste. Continuiamo però a lottare”. Anche Maciej Bodnar ha dimostrato una combattività sorprendente quando nell’undicesima tappa è entrato nel gruppo di fuga dal chilometro zero. La sua impressionante corsa solitaria viene fermata dai principali velocisti ad appena 250 metri dal traguardo. Oltre al numero rosso per il corridore più combattivo gli ha fruttato il rispetto del plotone, il ringraziamento dei compagni di squadra e l’entusiasmo di innumerevoli fan. Almeno la fine della Grande Boucle, però, ha segnato una nota positiva per il team. Maciej Bodnar ha trionfato nella difficile cronometro a Marsiglia e si è aggiudicato la seconda vittoria di tappa per BORA hansgrohe. Il tardo trionfo deve avere dato forza alla squadra per le gare successive. Perché a una sola settimana dal grande arrivo sugli Champs-Élysées, per il team è partito il Giro di Polonia, vale a dire la gara di casa per Rafal Majka. Qui il campione polacco ha avuto poco tempo per la sua terra natale, dovendo assestare le gambe per il Giro di Spagna. Nella Vuelta, partita il 19 agosto, per BORA hansgrohe lo scopo era anche di coronare una stagione di successo, dimostrare il proprio valore e dare un segnale per la stagione: andare all’attacco con tutte le forze. Missione compiuta, si potrebbe dire. RIVISTA BORA 63